Ciuccio: amico dei bimbi, ma non bisogna esagerare
10-02-2017 11:44 - Denti e postura
Ricorda il seno materno e ha un grande potere calmante. Per questo per il bambino è difficile separarsene. Stiamo parlando del ciuccio: complice dei più piccoli e anche dei più grandi. Ma, dicono gli esperti, attenzione a non abusarne.
Mettere una cosa in bocca e succhiarla per il neonato è un istinto naturale collegato all´allattamento dal seno materno. Addirittura durante le ecografie si vede spesso il feto intento a succhiare un dito o una manina. Per il bambino succhiare il ciuccio è quindi naturale ed estremamente piacevole. Aiuta infatti il bambino ad addormentarsi e a superare momenti di distacco dai genitori. Il rischio, però, è quello di abusarne. E di ricorrervi ogni volta che il bambino piange.
L´uso eccessivo del ciuccio può influire infatti sullo sviluppo dei denti, della bocca e del viso. Uno degli effetti può essere il cosiddetto "morso aperto", cioè lo spazio che si crea tra i denti superiori e i denti inferiori. Se invece il bambino tiene il ciuccio lateralmente, il rischio è il "morso aperto laterale". In ogni caso se usato con cautela fino ai 3-4 anni di età, il ciuccio non comporta danni irreversibili. Ed è comunque preferibile al pollice, che può comportare conseguenze peggiori per denti e labbra.
È importante inoltre evitare di applicare catenelle o altri oggettini al ciuccio, poiché lo renderebbero più pesante e pericoloso per denti e labbra. Bando anche all´abitudine di immergere il ciuccio nel miele o in altre sostanze zuccherine, che potrebbero portare alla comparsa di carie e al danneggiamento dei denti da latte.
Di solito i bambini, spiegano gli esperti, rinunciano spontaneamente al ciuccio intorno ai tre anni, quando acquistano più fiducia e sicurezza in sé stessi. In ogni caso è importante interrompere questa abitudine nel rispetto dei tempi del bambino. Inizialmente si potrebbe per esempio limitare l´uso del ciuccio alle situazioni di maggiore tensione. E comunque il bambino non deve essere colpevolizzato se insiste a volerlo. Bisogna invece accompagnarlo in questa fase di crescita complimentandosi ogni volta che riesce a rinunciarci. Un rimedio potrebbe essere la sostituzione del ciuccio con un indumento che abbia l´odore della mamma, con un pupazzo speciale o con una morbida copertina.
Sarà forse che anche Linus barattò il ciuccio con la sua insostituibile copertina.
Mettere una cosa in bocca e succhiarla per il neonato è un istinto naturale collegato all´allattamento dal seno materno. Addirittura durante le ecografie si vede spesso il feto intento a succhiare un dito o una manina. Per il bambino succhiare il ciuccio è quindi naturale ed estremamente piacevole. Aiuta infatti il bambino ad addormentarsi e a superare momenti di distacco dai genitori. Il rischio, però, è quello di abusarne. E di ricorrervi ogni volta che il bambino piange.
L´uso eccessivo del ciuccio può influire infatti sullo sviluppo dei denti, della bocca e del viso. Uno degli effetti può essere il cosiddetto "morso aperto", cioè lo spazio che si crea tra i denti superiori e i denti inferiori. Se invece il bambino tiene il ciuccio lateralmente, il rischio è il "morso aperto laterale". In ogni caso se usato con cautela fino ai 3-4 anni di età, il ciuccio non comporta danni irreversibili. Ed è comunque preferibile al pollice, che può comportare conseguenze peggiori per denti e labbra.
È importante inoltre evitare di applicare catenelle o altri oggettini al ciuccio, poiché lo renderebbero più pesante e pericoloso per denti e labbra. Bando anche all´abitudine di immergere il ciuccio nel miele o in altre sostanze zuccherine, che potrebbero portare alla comparsa di carie e al danneggiamento dei denti da latte.
Di solito i bambini, spiegano gli esperti, rinunciano spontaneamente al ciuccio intorno ai tre anni, quando acquistano più fiducia e sicurezza in sé stessi. In ogni caso è importante interrompere questa abitudine nel rispetto dei tempi del bambino. Inizialmente si potrebbe per esempio limitare l´uso del ciuccio alle situazioni di maggiore tensione. E comunque il bambino non deve essere colpevolizzato se insiste a volerlo. Bisogna invece accompagnarlo in questa fase di crescita complimentandosi ogni volta che riesce a rinunciarci. Un rimedio potrebbe essere la sostituzione del ciuccio con un indumento che abbia l´odore della mamma, con un pupazzo speciale o con una morbida copertina.
Sarà forse che anche Linus barattò il ciuccio con la sua insostituibile copertina.
In collaborazione con la redazione di Guida genitori
di lidia baratta
Fonte: Sole 24 Ore