Implantologia
Per implantologia dentale si intende l´insieme delle tecniche chirurgiche atte a riabilitare funzionalmente un paziente, affetto da edentulismo totale o parziale, mediante la sostituzione dei denti mancanti con radici sintetiche ancorate nell´osso che possono sostenere denti singoli, gruppi di denti o fungere da supporto per una protesi mobile.
Gli impianti dentali, costituiti da due elementi principali,di cui una radice in titanio da inserire all´interno delle ossa mascellari o mandibolari del paziente ed un pilastro, che crea la connessione tra l´impianto inserito e la protesi da inserire, vengono inglobati all´osso attraverso un processo di osteointegrazione, della durata di 3-6 mesi.
Grazie alla presenza del titanio, metallo caratterizzato da un´alta tollerabilità da parte dell´organismo e da notevoli proprietà osteointegrative, l´organismo non va a stimolare alcuna reazione immunitaria da parte del tessuto ricevente e non fa quindi scattare meccanismi di autodifesa come quello del rigetto.
Vi è anche la possibilità di utilizzare la tecnica del carico immediato, che permette l´inserimento di una protesi provvisoria fissa entro 24-48 ore dall´interveto. L´immediato inserimento della protesi provvisoria permette al paziente di ottenere immediatamente una funzione estetica e fonetica, senza il disagio psicologico della mancanza di uno o più denti; comunque bisogna chiarire che questa procedura è attuabile solo in determinati casi e dopo un´accurata valutazione.
Perchè gli impianti possano essere utilizzati è necessaria una prima fase chirurgica in cui gli impianti vengono inseriti, seguita da un periodo di guarigione di 3-6 mesi in cui avviene l´osteointegrazione, e da una seconda fase in cui gli impianti vengono scoperti e posizionata la vite di guarigione. Dopo circa dieci giorni si potrà procedere al rilevamento delle impronte per i posizionamento dei manufatti protesici.
Per il posizionamento degli impianti devono coesistere 2 condizioni fondamentali, cioè l´assenza di controindicazioni generali, quali tutte quelle situazioni gravi in cui il paziente non può essere sottoposto ad alcun intervento chirurgico perchè, affetto da gravi patologie sistemiche, e locali, quali condizioni anatomiche sfavorevoli e scarsità di osso presente.
Fortunatamente la scarsità di tessuto osseo in molti casi non rappresenta più un problema in quanto si hanno attualmente a disposizione tecniche rigenerative e ricostruttive tali da consentire comunque il posizionamento degli impianti mediante l´inserimento di osso autologo, cioè del paziente, o eterologo,cioè di derivazione animale o sintetica.
Sulle possibili scelte terapeutiche incide inoltre il tipo di igiene orale presentata dal paziente in quanto coloro che non presentano una corretta igiene orale sono a rischio di insuccesso poichè la carica batterica presente è in grado di determinare un processo infiammatorio, del tessuto gengivale prima e osseo poi, con riassorbimento dello stesso e conseguente perdita dell´impianto. Un argomento a parte riguarda i pazienti fumatori che presentano un maggior rischio di perdita degli impianti sia per l´azione esercitata sui processi di guarigione delle ferite sia per l´azione negativa che il fumo determina a livello della circolazione periferica e quindi dei processi di osteointegrazione.
La valutazione delle condizioni ossee per la collocazione dell´impianto è principalmente radiografica e basata su vari tipi di radiografie:
-Endorale che permette di vedere la quantità di osso disponibile in altezza ma non in spessore e in una zona ristretta;
-Panoramica o ortopantomografia che consente di poter vedere in tutta la bocca la quantità d´osso disponibile in altezza ma non in spessore;
-Tomografia Computerizzata o TAC che consente una visione tridimensionale dell´osso disponibile, dando quindi informazioni sia sulla sua altezza che sul suo spessore. E´ utilizzata sopratutto quando l´osso disponibile appare scarso o la zona da trattare e´ vicina a strutture anatomicamente delicate.
La tecnica di inserimento degli impianti è da considerarsi non dolorosa grazie all´utilizzo di farmaci quali gli anestetici durante l´intervento e antidolorifici e antinfiammatori dopo. Verranno prescritti anche antibiotici da assumere prima e dopo l´intervento.
Gli impianti dentali, costituiti da due elementi principali,di cui una radice in titanio da inserire all´interno delle ossa mascellari o mandibolari del paziente ed un pilastro, che crea la connessione tra l´impianto inserito e la protesi da inserire, vengono inglobati all´osso attraverso un processo di osteointegrazione, della durata di 3-6 mesi.
Grazie alla presenza del titanio, metallo caratterizzato da un´alta tollerabilità da parte dell´organismo e da notevoli proprietà osteointegrative, l´organismo non va a stimolare alcuna reazione immunitaria da parte del tessuto ricevente e non fa quindi scattare meccanismi di autodifesa come quello del rigetto.
Vi è anche la possibilità di utilizzare la tecnica del carico immediato, che permette l´inserimento di una protesi provvisoria fissa entro 24-48 ore dall´interveto. L´immediato inserimento della protesi provvisoria permette al paziente di ottenere immediatamente una funzione estetica e fonetica, senza il disagio psicologico della mancanza di uno o più denti; comunque bisogna chiarire che questa procedura è attuabile solo in determinati casi e dopo un´accurata valutazione.
Perchè gli impianti possano essere utilizzati è necessaria una prima fase chirurgica in cui gli impianti vengono inseriti, seguita da un periodo di guarigione di 3-6 mesi in cui avviene l´osteointegrazione, e da una seconda fase in cui gli impianti vengono scoperti e posizionata la vite di guarigione. Dopo circa dieci giorni si potrà procedere al rilevamento delle impronte per i posizionamento dei manufatti protesici.
Per il posizionamento degli impianti devono coesistere 2 condizioni fondamentali, cioè l´assenza di controindicazioni generali, quali tutte quelle situazioni gravi in cui il paziente non può essere sottoposto ad alcun intervento chirurgico perchè, affetto da gravi patologie sistemiche, e locali, quali condizioni anatomiche sfavorevoli e scarsità di osso presente.
Fortunatamente la scarsità di tessuto osseo in molti casi non rappresenta più un problema in quanto si hanno attualmente a disposizione tecniche rigenerative e ricostruttive tali da consentire comunque il posizionamento degli impianti mediante l´inserimento di osso autologo, cioè del paziente, o eterologo,cioè di derivazione animale o sintetica.
Sulle possibili scelte terapeutiche incide inoltre il tipo di igiene orale presentata dal paziente in quanto coloro che non presentano una corretta igiene orale sono a rischio di insuccesso poichè la carica batterica presente è in grado di determinare un processo infiammatorio, del tessuto gengivale prima e osseo poi, con riassorbimento dello stesso e conseguente perdita dell´impianto. Un argomento a parte riguarda i pazienti fumatori che presentano un maggior rischio di perdita degli impianti sia per l´azione esercitata sui processi di guarigione delle ferite sia per l´azione negativa che il fumo determina a livello della circolazione periferica e quindi dei processi di osteointegrazione.
La valutazione delle condizioni ossee per la collocazione dell´impianto è principalmente radiografica e basata su vari tipi di radiografie:
-Endorale che permette di vedere la quantità di osso disponibile in altezza ma non in spessore e in una zona ristretta;
-Panoramica o ortopantomografia che consente di poter vedere in tutta la bocca la quantità d´osso disponibile in altezza ma non in spessore;
-Tomografia Computerizzata o TAC che consente una visione tridimensionale dell´osso disponibile, dando quindi informazioni sia sulla sua altezza che sul suo spessore. E´ utilizzata sopratutto quando l´osso disponibile appare scarso o la zona da trattare e´ vicina a strutture anatomicamente delicate.
La tecnica di inserimento degli impianti è da considerarsi non dolorosa grazie all´utilizzo di farmaci quali gli anestetici durante l´intervento e antidolorifici e antinfiammatori dopo. Verranno prescritti anche antibiotici da assumere prima e dopo l´intervento.