Implantologia cosa è e chi riguarda
12-11-2014 09:37 - News denti e salute
L´implantologia spesso risolve il sogno di molti pazienti di veder ricostruita la propria dentatura perduta, in modo pressoché identico a quello naturale, senza dover ricorrere a fastidiose - per quanto sofisticate - protesi rimovibili. Può inoltre fungere da supporto di queste per aumentarne la stabilità ma, soprattutto, ci permette di non ´toccare´ denti sani da utilizzare come pilastri per sostituire denti mancanti.
L´ implantologia è essenzialmente l´inserimento nell´osso mascellare o mandibolare di pilastri in sostituzione del dente o dei denti mancanti che, una volta integrati nell´osso stesso, potranno supportare uno o più denti artificiali.
L´ impianto consiste in una vite in titanio: la sua forma è cilindrica o conica per meglio adattarsi all´anatomia dell´osso e alle esigenze chirurgico/protesiche. Ad osteointegrazione avvenuta, su di esso verrà inserito un moncone che sosterrà il dente. Gli impianti vengono costruiti in varie lunghezze e diametri e con una superficie opportunamente trattata: in questo modo si esalta e si aumenta la capacità di osteointegrazione e di rigenerazione ossea ( diretta connessione tra osso e impianto, senza interposizione di tessuto molle). Questo concetto, scoperto da Bränemark negli anni 60 e successivamente sviluppato anche grazie al contributo di molti dentisti italiani, ha cambiato radicalmente l´implantologia.
La biotollerabilità, biocompatibilità del titanio fa si che non esista rigetto. Il rigetto, da un punto di vista biologico, colpisce organi e tessuti (cuore, rene, fegato) e non esiste dunque per sostanze elementari come il titanio. Il titanio è uno dei materiali più biocompatibili, incapace cioè di dare una risposta immunitaria e/o infiammatoria; esso non provoca reazioni da corpo estraneo e stabilisce con l´osso una connessione diretta (base dell´osteointegrazione), pertanto il materiale implantare è un fattore importante nel raggiungimento dell´organizzazione tra tessuto osseo e impianto.
Ciò detto, bisogna chiarire i motivi principali per cui un intervento di implantologia può fallire o è addirittura controindicato. Pazienti non adeguatamente educati ad una meticolosa e puntigliosa igiene orale andranno coadiuvati con una regolare igiene professionale eseguita dall´igienista dentale: mancando infatti il legamento parodontale (sostegno del dente), l´impianto è maggiormente vulnerabile all´attacco dei batteri della placca, i quali espongono l´osso sottostante a rischio d´infezione con conseguente perdita dell´impianto stesso (perimplantite). Questi pazienti andranno pertanto istruiti, monitorati e verranno sottoposti ad intervento quando la situazione parodontale sarà sotto controllo.
Alcune patologie sistemiche controindicano l´implantologia: il diabete non compensato, il diabete giovanile, disturbi della coagulazione, pazienti sottoposti a terapia antitumorale, a radioterapia nel distretto facciale, donne durante la gravidanza. E´ altresì controindicato a pazienti con malattie cardiovascolari o portatori di protesi valvolari che devono essere valutati dal cardiologo che ne consentirà l´intervento e ai grandi fumatori. L´osteoporosi è invece una controindicazione relativa che viene valutata individualmente anche in funzione delle terapie assunte. Infine non costituisce un limite l´età, se non legata a particolari patologie. In tutti questi casi l´insuccesso è facilmente prevedibile e, pertanto, un´adeguata anamnesi ne controindicherà l´esecuzione.
La perdita di un elemento dentario è sempre un evento traumatizzante: se per la sua sostituzione dobbiamo ancorarci, con conseguente limatura, ai denti adiacenti, è comprensibile come a volte il paziente sia reticente al ripristino dell´arcata dentaria. Grazie a questa tecnica chirurgica invece non abbiamo più bisogno di limare altri denti per sostituire quelli mancanti.
Altra situazione vissuta drammaticamente è quella dei pazienti totalmente edentuli: ad essi viene ridata una vita sociale praticamente normale proprio grazie all´implantologia, in grado di stabilizzare e ancorare le protesi totali (dentiere),
Riassumendo possiamo dire che i vantaggi dell´implantologia sono:
La ricerca scientifica dedica la sua attenzione alla forma degli impianti, soprattutto ai materiali che costituiscono la superficie a contatto con l´osso per aumentare sempre più l´osteointegrazione e ridurre i tempi di attesa per la protesizzazione. E´ poi orientata al miglioramento della connessione impianto/dente artificiale con lo scopo di migliorare il risultato estetico.
L´intervento vero e proprio viene preceduto da un accurato studio delle radiografie e T.C. e si esegue in anestesia locale. Mediante una piccola incisione sulla gengiva viene preparato con delle apposite frese il sito nell´osso che accoglierà l´ impianto e la gengiva viene suturata sopra di esso.
I tempi sono di circa 20/30 minuti per impianto e il dolore è praticamente nullo.
Vengono prescritti una terapia antibiotica per prevenire infezioni e, se necessario, antinfiammatori. Dopo una settimana verranno rimosse le suture e a distanza di 3/4 mesi, a seconda della qualità dell´osso e della posizione, si potrà caricare l´impianto ovvero rimettere il dente mancante definitivo.
Oggi, grazie al miglioramento delle tecniche di inserimento ed ai nuovi trattamenti di superficie degli impianti, è possibile mettere immediatamente il dente mancante ( Impianti a carico immediato). Sarà l´odontoiatra a valutarne l´opportunità.
Un impianto perfettamente integrato sul quale l´odontotecnico ha costruito una protesi corretta può stabilmente assolvere alle sue funzioni per 15/20 anni, ovviamente con un paziente collaborante che si attenga ad un´ottima igiene orale e a regolari controlli.
Fonte: Dentisti-italia
L´ implantologia è essenzialmente l´inserimento nell´osso mascellare o mandibolare di pilastri in sostituzione del dente o dei denti mancanti che, una volta integrati nell´osso stesso, potranno supportare uno o più denti artificiali.
L´ impianto consiste in una vite in titanio: la sua forma è cilindrica o conica per meglio adattarsi all´anatomia dell´osso e alle esigenze chirurgico/protesiche. Ad osteointegrazione avvenuta, su di esso verrà inserito un moncone che sosterrà il dente. Gli impianti vengono costruiti in varie lunghezze e diametri e con una superficie opportunamente trattata: in questo modo si esalta e si aumenta la capacità di osteointegrazione e di rigenerazione ossea ( diretta connessione tra osso e impianto, senza interposizione di tessuto molle). Questo concetto, scoperto da Bränemark negli anni 60 e successivamente sviluppato anche grazie al contributo di molti dentisti italiani, ha cambiato radicalmente l´implantologia.
La biotollerabilità, biocompatibilità del titanio fa si che non esista rigetto. Il rigetto, da un punto di vista biologico, colpisce organi e tessuti (cuore, rene, fegato) e non esiste dunque per sostanze elementari come il titanio. Il titanio è uno dei materiali più biocompatibili, incapace cioè di dare una risposta immunitaria e/o infiammatoria; esso non provoca reazioni da corpo estraneo e stabilisce con l´osso una connessione diretta (base dell´osteointegrazione), pertanto il materiale implantare è un fattore importante nel raggiungimento dell´organizzazione tra tessuto osseo e impianto.
Ciò detto, bisogna chiarire i motivi principali per cui un intervento di implantologia può fallire o è addirittura controindicato. Pazienti non adeguatamente educati ad una meticolosa e puntigliosa igiene orale andranno coadiuvati con una regolare igiene professionale eseguita dall´igienista dentale: mancando infatti il legamento parodontale (sostegno del dente), l´impianto è maggiormente vulnerabile all´attacco dei batteri della placca, i quali espongono l´osso sottostante a rischio d´infezione con conseguente perdita dell´impianto stesso (perimplantite). Questi pazienti andranno pertanto istruiti, monitorati e verranno sottoposti ad intervento quando la situazione parodontale sarà sotto controllo.
Alcune patologie sistemiche controindicano l´implantologia: il diabete non compensato, il diabete giovanile, disturbi della coagulazione, pazienti sottoposti a terapia antitumorale, a radioterapia nel distretto facciale, donne durante la gravidanza. E´ altresì controindicato a pazienti con malattie cardiovascolari o portatori di protesi valvolari che devono essere valutati dal cardiologo che ne consentirà l´intervento e ai grandi fumatori. L´osteoporosi è invece una controindicazione relativa che viene valutata individualmente anche in funzione delle terapie assunte. Infine non costituisce un limite l´età, se non legata a particolari patologie. In tutti questi casi l´insuccesso è facilmente prevedibile e, pertanto, un´adeguata anamnesi ne controindicherà l´esecuzione.
La perdita di un elemento dentario è sempre un evento traumatizzante: se per la sua sostituzione dobbiamo ancorarci, con conseguente limatura, ai denti adiacenti, è comprensibile come a volte il paziente sia reticente al ripristino dell´arcata dentaria. Grazie a questa tecnica chirurgica invece non abbiamo più bisogno di limare altri denti per sostituire quelli mancanti.
Altra situazione vissuta drammaticamente è quella dei pazienti totalmente edentuli: ad essi viene ridata una vita sociale praticamente normale proprio grazie all´implantologia, in grado di stabilizzare e ancorare le protesi totali (dentiere),
Riassumendo possiamo dire che i vantaggi dell´implantologia sono:
- Sostituzione dei denti mancanti.
- Possibilità di inserire l´impianto, se non vi è infezione in atto, contemporaneamente all´estrazione.
- Conservazione dell´integrità degli elementi adiacenti.
- Conservazione dell´anatomia dell´osso e delle gengive nelle aree edentule.
- Ancoraggio per le protesi totali.
La ricerca scientifica dedica la sua attenzione alla forma degli impianti, soprattutto ai materiali che costituiscono la superficie a contatto con l´osso per aumentare sempre più l´osteointegrazione e ridurre i tempi di attesa per la protesizzazione. E´ poi orientata al miglioramento della connessione impianto/dente artificiale con lo scopo di migliorare il risultato estetico.
L´intervento vero e proprio viene preceduto da un accurato studio delle radiografie e T.C. e si esegue in anestesia locale. Mediante una piccola incisione sulla gengiva viene preparato con delle apposite frese il sito nell´osso che accoglierà l´ impianto e la gengiva viene suturata sopra di esso.
I tempi sono di circa 20/30 minuti per impianto e il dolore è praticamente nullo.
Vengono prescritti una terapia antibiotica per prevenire infezioni e, se necessario, antinfiammatori. Dopo una settimana verranno rimosse le suture e a distanza di 3/4 mesi, a seconda della qualità dell´osso e della posizione, si potrà caricare l´impianto ovvero rimettere il dente mancante definitivo.
Oggi, grazie al miglioramento delle tecniche di inserimento ed ai nuovi trattamenti di superficie degli impianti, è possibile mettere immediatamente il dente mancante ( Impianti a carico immediato). Sarà l´odontoiatra a valutarne l´opportunità.
Un impianto perfettamente integrato sul quale l´odontotecnico ha costruito una protesi corretta può stabilmente assolvere alle sue funzioni per 15/20 anni, ovviamente con un paziente collaborante che si attenga ad un´ottima igiene orale e a regolari controlli.
Fonte: Dentisti-italia