La sensibilita´ dentinale: cause, aspetti e trattamento della sensibilità dentinale, un fastidioso problema che non dobbiamo far diventare dolore!
30-10-2014 12:33 - News denti e salute
La sensibilità dentinale (s.d.) è un dolore acuto e di breve durata che insorge a livello della dentina radicolare in risposta a stimoli termici, chimici, osmotici o tattili. La s.d. è un segno fisiologico di vitalità e nello stesso tempo un valido meccanismo di difesa del dente da stimoli nocicettivi. E´ uno dei disturbi dentali più diffusi, ma spesso sottovalutati; infatti, un adulto su tre soffre di "denti sensibili". I soggetti più esposti al problema sono nelle classi di età tra 20 e 40 anni. Con il passare degli anni il problema è meno sentito, probabilmente per una riduzione della dimensione della camera pulpare, un aumento della dentina di riparazione, una diminuzione della cellularità, della vascolarizzazione e del numero delle fibre nervose all´interno della polpa e, infine, per la formazione - nella parte più esterna dei canalicoli pulpari - di dentina sclerotica.
Il dolore si avverte quando o lo smalto, che riveste la corona, o il colletto gengivale, che ne protegge le radici, espongono la dentina cioè il tessuto che riveste la struttura nervosa del dente. La dentina è caratterizzata dalla presenza di una fitta trama di microtubuli che comunica con le terminazioni nervose e che permette la trasmissione del dolore. Secondo la teoria idrodinamica della sensibilità dentinale, il movimento del liquido nell´interno del tubulo per azione meccanica deforma l´odontoblasta stimolando le fibre nervose che lo circondano e quelle presenti nella predentina.
Gli esperimenti in vitro per mezzo della tecnica del tubo capillare hanno dimostrato che, se un dente estratto è immerso per un determinato periodo di tempo alternativamente in acqua calda ed acqua fredda, avviene una variazione del volume dei liquidi contenuti nella dentina e nella polpa, cioè un movimento del liquido (Brännström et Al., 1967). Esponendo un dente ad uno stimolo caldo, il liquido viene espulso dall´apice del dente, il che indica un movimento di liquido nei tubuli dentinali verso la polpa (spostamento centripeto); esponendo il dente ad uno stimolo freddo si forma nei tubuli una corrente di fluido verso la periferia (spostamento centrifugo), evidenziato nel tubo capillare da un movimento di liquido nella direzione opposta.
Alcuni dei fattori che possono predisporre il paziente all´ipersensibilità:
igiene orale carente: porta all´accumulo di placca batterica che se non rimossa provoca una demineralizzazione dello smalto(carie) con conseguente esposizione della dentina;
recessioni gengivali: i tessuti gengivali che normalmente aderiscono ai denti (come vere e proprie guarnizioni) si retraggono esponendo la dentina;
manovre di igiene orale scorrette: troppa pressione o vigore, unite all´utilizzo di spazzolini di scarsa qualità con setole non arrotondate o usurate, l´impiego di dentifrici troppo abrasivi, provocano l´esposizione della dentina per abrasione dello smalto (difetto cuneiforme), determinando il ritiro del margine gengivale(recessione);
consumo di bevande acide come spremute di arancia o pompelmo, succhi di frutta, bibite tipo cola e alimenti acidi come lo yogurt può provocare lesioni dello smalto (erosione), specialmente se li si consuma freddi o prima di andare a dormire;
lo stesso effetto può essere determinato da disturbi che provocano un reflusso dallo stomaco o dal vomito indotto tipico dei disturbi alimentari (anoressia e bulimia) e dalla gravidanza;
bruxismo e parafunzioni possono causare usura dei denti e conseguente esposizione della dentina;
non infrequenti sono i casi di ipersensibilità di tipo "iatrogeno" conseguenti a sbiancamenti, a terapie parodontali o a preparazioni di monconi in protesi fissa.
A volte l´intensità e la frequenza del dolore rendono necessario affrontare il problema con trattamenti specifici:
A casa:
La prima cosa da fare è avere una normale ma corretta abitudine all´igiene. Bisogna spazzolare i denti delicatamente, compiendo movimenti verticali e circolari, partendo sempre dalla gengiva e andando verso il dente utilizzando uno spazzolino medio o morbido. Il dentifricio non deve essere troppo abrasivo, meglio se dedicato alla cura dei denti sensibili, per scegliere quello più adatto è bene farsi consigliare dal proprio dentista. Spesso i sistemi di trattamento sia quotidiani che intensivi si avvalgono dell´azione sinergica di un dentifricio, di un gel ad uso topico e di un collutorio i cui principi attivi sono costituiti, il più delle volte, da uno di questi tra: nitrato di potassio, cloruro di potassio, cloruro di stronzio, cloruro di zinco, floruro amminico, floruro di sodio a concentrazioni variabili. E´ bene limitare l´assunzione di bevande e cibi acidi.
Se tra le cause dell´ipersensibilità c´è l´abitudine a digrignare i denti, può essere utile l´uso, sempre su consiglio del dentista, di un bite o placca di svincolo.
Professionali:
In base al tipo e al grado delle lesioni dei denti, il dentista può consigliare vari trattamenti. Sui tessuti l´acido ialuronico in semigel allo 0,1% esercita un´azione analgesica e/o emostatica riducendo la sensibilità delle mucose. Sulla dentina il dentista applica soluzioni, lacche o vernici filmogene desensibilizzanti che creano un film protettivo biocompatibile che protegge e allevia la sensibilità rapidamente; oppure una soluzione a base di idrossietilmetacrilato (Hema), acqua e desensibilizzante che necessita di essere fotopolimerizzata. L´Hema è un agente resinoso idrofilo che forma una barriera profonda, fisiologica e antimicrobica all´interno dei tubuli in grado di reminalizzare la dentina, con un´efficacia di diversi mesi. Un´ alternativa nella terapia non invasiva di queste forme dolorose ce la offre il laser che, usato con un gel al fluoro, chiude i tubuli dentinali nelle loro porzioni esposte attraverso il processo di "vetrificazione", riuscendo normalmente in una sola seduta a eliminare completamente ogni sintomatologia con un´efficacia eccellente. In alcuni casi sono necessarie delle cure conservative con tecnica adesiva, che utilizzano i compositi per la ricopertura della dentina esposta. Altre volte si ricorre alla chirurgia parodontale con riposizionamento gengivale a ricopertura della dentina radicolare esposta. In casi estremi si ricorre alla terapia endodontica per eliminare la vitalità dentale ed il dolore.
Una soluzione la si trova sempre...è scontato affermare che sono da preferire quelle meno invasive, ma spesso i pazienti sottovalutano o ignorano il problema preferendo conviverci o affidandosi all´automedicazione pur di non fare prevenzione con controlli semestrali dal proprio dentista.
Clicca qui per maggiori informazioni
Il dolore si avverte quando o lo smalto, che riveste la corona, o il colletto gengivale, che ne protegge le radici, espongono la dentina cioè il tessuto che riveste la struttura nervosa del dente. La dentina è caratterizzata dalla presenza di una fitta trama di microtubuli che comunica con le terminazioni nervose e che permette la trasmissione del dolore. Secondo la teoria idrodinamica della sensibilità dentinale, il movimento del liquido nell´interno del tubulo per azione meccanica deforma l´odontoblasta stimolando le fibre nervose che lo circondano e quelle presenti nella predentina.
Gli esperimenti in vitro per mezzo della tecnica del tubo capillare hanno dimostrato che, se un dente estratto è immerso per un determinato periodo di tempo alternativamente in acqua calda ed acqua fredda, avviene una variazione del volume dei liquidi contenuti nella dentina e nella polpa, cioè un movimento del liquido (Brännström et Al., 1967). Esponendo un dente ad uno stimolo caldo, il liquido viene espulso dall´apice del dente, il che indica un movimento di liquido nei tubuli dentinali verso la polpa (spostamento centripeto); esponendo il dente ad uno stimolo freddo si forma nei tubuli una corrente di fluido verso la periferia (spostamento centrifugo), evidenziato nel tubo capillare da un movimento di liquido nella direzione opposta.
Alcuni dei fattori che possono predisporre il paziente all´ipersensibilità:
igiene orale carente: porta all´accumulo di placca batterica che se non rimossa provoca una demineralizzazione dello smalto(carie) con conseguente esposizione della dentina;
recessioni gengivali: i tessuti gengivali che normalmente aderiscono ai denti (come vere e proprie guarnizioni) si retraggono esponendo la dentina;
manovre di igiene orale scorrette: troppa pressione o vigore, unite all´utilizzo di spazzolini di scarsa qualità con setole non arrotondate o usurate, l´impiego di dentifrici troppo abrasivi, provocano l´esposizione della dentina per abrasione dello smalto (difetto cuneiforme), determinando il ritiro del margine gengivale(recessione);
consumo di bevande acide come spremute di arancia o pompelmo, succhi di frutta, bibite tipo cola e alimenti acidi come lo yogurt può provocare lesioni dello smalto (erosione), specialmente se li si consuma freddi o prima di andare a dormire;
lo stesso effetto può essere determinato da disturbi che provocano un reflusso dallo stomaco o dal vomito indotto tipico dei disturbi alimentari (anoressia e bulimia) e dalla gravidanza;
bruxismo e parafunzioni possono causare usura dei denti e conseguente esposizione della dentina;
non infrequenti sono i casi di ipersensibilità di tipo "iatrogeno" conseguenti a sbiancamenti, a terapie parodontali o a preparazioni di monconi in protesi fissa.
A volte l´intensità e la frequenza del dolore rendono necessario affrontare il problema con trattamenti specifici:
A casa:
La prima cosa da fare è avere una normale ma corretta abitudine all´igiene. Bisogna spazzolare i denti delicatamente, compiendo movimenti verticali e circolari, partendo sempre dalla gengiva e andando verso il dente utilizzando uno spazzolino medio o morbido. Il dentifricio non deve essere troppo abrasivo, meglio se dedicato alla cura dei denti sensibili, per scegliere quello più adatto è bene farsi consigliare dal proprio dentista. Spesso i sistemi di trattamento sia quotidiani che intensivi si avvalgono dell´azione sinergica di un dentifricio, di un gel ad uso topico e di un collutorio i cui principi attivi sono costituiti, il più delle volte, da uno di questi tra: nitrato di potassio, cloruro di potassio, cloruro di stronzio, cloruro di zinco, floruro amminico, floruro di sodio a concentrazioni variabili. E´ bene limitare l´assunzione di bevande e cibi acidi.
Se tra le cause dell´ipersensibilità c´è l´abitudine a digrignare i denti, può essere utile l´uso, sempre su consiglio del dentista, di un bite o placca di svincolo.
Professionali:
In base al tipo e al grado delle lesioni dei denti, il dentista può consigliare vari trattamenti. Sui tessuti l´acido ialuronico in semigel allo 0,1% esercita un´azione analgesica e/o emostatica riducendo la sensibilità delle mucose. Sulla dentina il dentista applica soluzioni, lacche o vernici filmogene desensibilizzanti che creano un film protettivo biocompatibile che protegge e allevia la sensibilità rapidamente; oppure una soluzione a base di idrossietilmetacrilato (Hema), acqua e desensibilizzante che necessita di essere fotopolimerizzata. L´Hema è un agente resinoso idrofilo che forma una barriera profonda, fisiologica e antimicrobica all´interno dei tubuli in grado di reminalizzare la dentina, con un´efficacia di diversi mesi. Un´ alternativa nella terapia non invasiva di queste forme dolorose ce la offre il laser che, usato con un gel al fluoro, chiude i tubuli dentinali nelle loro porzioni esposte attraverso il processo di "vetrificazione", riuscendo normalmente in una sola seduta a eliminare completamente ogni sintomatologia con un´efficacia eccellente. In alcuni casi sono necessarie delle cure conservative con tecnica adesiva, che utilizzano i compositi per la ricopertura della dentina esposta. Altre volte si ricorre alla chirurgia parodontale con riposizionamento gengivale a ricopertura della dentina radicolare esposta. In casi estremi si ricorre alla terapia endodontica per eliminare la vitalità dentale ed il dolore.
Una soluzione la si trova sempre...è scontato affermare che sono da preferire quelle meno invasive, ma spesso i pazienti sottovalutano o ignorano il problema preferendo conviverci o affidandosi all´automedicazione pur di non fare prevenzione con controlli semestrali dal proprio dentista.
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